Digitalizzazione aziendale: paure e opportunità

Digitalizzazione aziendale: paure e opportunità
Circa un decennio fa, Internet e il digitale erano dimensioni poco note, le loro migliaia di funzionalità erano sconosciute e la maggior parte della popolazione li riteneva nemici della vita reale. Stesso clima caratterizza anche la digitalizzazione aziendale.

Era ancora distante anni luce la fusione tra online e offline in cui siamo immersi al giorno d’oggi e purtroppo, per alcuni è ancora materia dominata da incertezza e diffidenza. Questo avviene soprattutto in ambito professionale. 

Tuttavia, la massiccia presenza di finanziamenti destinati alla digitalizzazione, come nel recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha dato ulteriore conferma di quanto l’innovazione debba essere una delle priorità di investimento e cambiamento nel medio e lungo periodo.

Infatti, qualsiasi tipo di attività, che sia produttiva o commerciale, non può più ignorare la grande opportunità di crescita offerta dal processo di trasformazione digitale.

L'accelerazione della pandemia

L’ emergenza sanitaria ha reso “urgente” il ricorso alle soluzioni innovative, diventando in alcuni casi, l’unica opportunità per garantire la continuità operativa. Questo ha fatto sì che lo stato digitale delle imprese e delle attività commerciali in generale sia migliorato nell’ultimo periodo. Nonostante il trend positivo però sono ancora molte le realtà che vivono la digitalizzazione aziendale tra paure e opportunità.

Quali paure frenano la digitalizzazione aziendale?

In Digimark, l’ascolto e il confronto con diverse realtà imprenditoriali ci hanno permesso di conoscere e confrontarci con i timori legati agli investimenti nella digitalizzazione aziendale:

  • non essere pronte ad affrontare il cambiamento culturale e metodologico richiesto dall’ innovazione;
  • paura di non riuscire a gestire le conseguenze interne di una transizione digitale;
  • consapevolezza di una scarsa formazione del personale in ambito informatico e digitale;
  • timore di dover affrontare investimenti economici nettamente superiori alle aspettative.

Ciò che è importante trasmettere alle imprese è la consapevolezza che l’adozione di nuove tecnologie consente di passare dal concetto tradizionale di fabbrica a industria 4.0, in cui la produzione viene automatizzata, interconnessa, i processi diventano più fluidi e l’utilizzo delle risorse è ottimizzato. 

Ma dove inizia la digitalizzazione aziendale?

Per essere definita smart, l’impresa dovrebbe adottare determinate tecnologie abilitanti, capaci di innovare e migliorare la qualità di processi e prodotti, generando una collaborazione tra realtà virtuale e realtà fisica.

Per aiutare le aziende ad orientarsi tra le molteplici tecnologie abilitanti, all’interno del Piano Nazionale Industria 4.0 sono state redatte delle linee guida che identificano le più rilevanti.

Vediamo insieme le opportunità della digitalizzazione aziendale:

Chiamati anche “cobot”, sono strategici poichè aiutano gli operatori nello svolgimento delle attività più complesse, ripetitive e pericolose. In questo modo si aumenta il livello di sicurezza complessivo e i lavoratori possono essere indirizzati verso attività di maggior valore.

Insieme di tecnologie volte alla realizzazione di oggetti in 3D. La collaborazione tra stampanti 3D e software di sviluppo digitali permette di ridurre tempi, costi di realizzazione e consente di rielaborare geometrie molto complesse. 

Metodo visivo innovativo e interattivo, che consiste nel potenziare la realtà così come la percepiamo attraverso i sensi. La sua forza si esprime sia nella relazione con il cliente finale sia con i dipendenti all’interno dell’azienda. In questo modo si rende possibile un’acquisizione più rapida delle informazioni e un legame più intenso con l’ambiente fisico.

Consente di riprodurre processi industriali più o meno complessi, ma anche meccanismi di funzionamento di intere fabbriche o di un reparto. Simulare consente di individuare eventuali difetti di progettazione ottimizzando i progetti, ridurre i costi di sviluppo e ipotizzare nuove opportunità senza dover ricorrere alla prototipazione.

Possono essere di due tipologie: verticali o orizzontali. La prima si riferisce alla nascita di una rete di manifattura collaborativa in un certo territorio. La seconda comprende quelle soluzioni di interconnessione tra macchine e con i servizi digitali dell’intero stabilimento.

Comprende l’utilizzo di sensori e tecnologie capaci di rendere “intelligenti” oggetti fisici che riescono in questo modo a comunicare attivamente e scambiare informazioni sia tra loro, sia con l’uomo.

Velocità e flessibilità sono requisiti essenziali per le imprese che operano nel contesto attuale che richiede tempestività nella risposta ai bisogni delle varie aree aziendali. Adottare un software in cloud consente di poter accedere in qualsiasi momento e luogo ai dati richiesti, garantendo flessibilità e versatilità degli strumenti.

Il tema della sicurezza informatica è centrale quando si parla di industria 4.0. Concerne tutte quelle soluzioni volte a proteggere uno o più computer da minacce esterne che possono compromettere la riservatezza o addirittura l’esistenza di dati e informazioni.

I big data costituiscono uno dei principali vantaggi ottenibili dall’introduzione delle tecnologie in azienda. La mole di dati eterogenei, se opportunamente sfruttata e analizzata, permette di ottenere informazioni aggiuntive preziose per il miglioramento della performance.

Negli anni Digimark ha avvicinato tante imprese al pensare digitale rispettando le caratteristiche di ogni realtà per far sì che l’innovazione non sia una minaccia ma una vera opportunità di crescita.
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